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Tuesday, December 8, 2009

ANGELS & DEMONS



IL DIAVOLO
VESTE PRADA
Il cinema è fondamentalmente un atto di magia.
Un esperimento ignoto, i cui risultati poggiano spesso su variabili che non si possono prevedere. Gli ingredienti rimangono segreti, e non esistono dei trucchi per fare funzionare il gioco. A volte i fallimenti sono brucianti, le delusioni cocenti. Ma quando il trucco ha successo, il potere del cinema amplifica ogni magia, diventa musica, diventa pozione.
Il Diavolo veste Prada è una delle magie più splendide che abbia visto quest'anno.
La cosa davvero straordinaria è come il film riesca a funzionare nonostante non metta in scena nulla di nuovo o incredibilmente ingegnoso: ma i suoi ingranaggi sono talmente oliati e godibili, che il film entra immediatamente in connessione con lo spettatore.
L'effetto collaterale di vedere tanti (troppi) film, è quello di subire una sorta di anestesia estetica: si guarda un film, ma mentre lo si guarda si pensa alla regia, al montaggio, alla fotografia, alle performance, perdendo il gusto dell'insieme, mancando la stessa magia che si andava cercando. Ecco, con IDVP questo effetto collaterale manca completamente, e per due ore i miei piedi, i miei occhi, le mie mani, il mio cuore erano altrove.
 
Il film è un'enorme caramella. Tutto, dagli interpreti, alle musiche, alla fotografia, ai vestiti, alle battute è fatto unicamente con lo scopo di creare molteplici orgasmi sensoriali. E' il tipico film che NON va visto da soli, e che anzi, è foriero di discussioni animate, urletti acutti, mani sventolanti, "voglio morire" che non si contano. E' un film divertente nel senso più ampio del termine, perchè trasmette e trasuda passione ad ogni fotogramma, ogni singola sequenza è uno scrigno di delirante piacere visivo.
 
Il voto finale non sarà A per alcuni motivi, o se volete, per un eccesso di zelo. La sceneggiatura, pur essendo veloce e pulita, è però meno brillante di quanto possa sembrare (ad esempio Mean Girls, un film acidamente analogo, è dotato di una struttura narrativa più solida e intelligente), e il ritmo indiavolato cede inevitabilmente il passo a circa 3/4 di film per poi sollevarsi stupendamente nell'ultima sequenza (ebbene sì..sono riuscito a piangere anche per questo film..). Nel mucchio dei difetti ci piazzo anche il doppiaggio di Stanley Tucci: il suo è un personaggio al limite della macchietta, e il doppiaggio, come sempre succede con questa tipologia di caratteri, è abominevole (ma questo è un difetto riflesso, non è colpa del film).
E con questo è tutto: il resto del film è vera divina poesia fashionista.
 
Meryl Streep è Dio, o Dio è Meryl Streep, scegliete voi. 
Tutto quello che avete sentito riguardo questa performance è pura verità. La sua Miranda Priestly è immediatamente ICONA: fin dalla sua epica entrata in scena (sequenza memorabile), questo personaggio diventa un simbolo, un archetipo. Ma la grandiosità dell'attrice (che se esiste la Giustizia, verrà nominata agli Oscar) sta nel dipingere un personaggio non bidimensionale, ma complesso, sfaccettato, crudo, malinconico e tirannicamente triste allo stesso tempo. Un personaggio, in poche parole, umano. Ed oltre al doppiaggio sublime di Maria Pia Di Meo (per quanto sublime possa essere il doppiaggio..), la recitazione geniale della Steep si concentra soprattutto sull'espressività incredibile del volto: da antologia i suoi sguardi assassini. Ed è da lei che arrivano le più grandi risate della pellicola. Un fenomeno. Ma se siamo tutti a conoscenza della straordinaria bravura della Streep, quello che mi ha piacevolmente sorpreso è stata la conferma di quanto sia brava Anne Hathaway. Più vedo I Segreti di Brokeback Mountain, più divento consapevole della grandiosità della sua performance. E rivederla in una rom-com come questa è stato un enorme piacere: luminosa, emozionale, vivissima. Una bellezza fuori dal comune e due occhi-calamita. Davvero sorprendente, una piccola Julia Roberts in crescita. Accanto a queste due primedonne, Emily Blunt è fenomenale: il suo ruolo, quello della prima assistente di Miranda, è tanto odioso quanto divertente, e lei è semplicemente perfetta.
 
Il ritmo indiavolato da commedia è sostenuto da una colonna sonora dance/pop con pezzi di Madonna (Jump e Vogue, ovviamente!), Alanis Morissette, U2, Kt Tunstall, Moby. Clichè, ma perfetta. Costumi formidabili, montaggio oliatissimo.
Il paradosso di questa pellicola è che è un trionfo pur non essendo un trionfo: non ha nulla di eccezionale, ma la somma dei suoi elementi è incredibilmente superiore alle parti. Un miracolo: diverte, commuove, sovra-eccita ogni senso, compiace, soddisfa, e lascia sazi.
Da vedere (e rivedere) rigorosamente in lingua originale.
 
 
VOTO: B+
 


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